Punizioni: cosa sono e 4 alternative rispettose per evitarle
Le punizioni utilizzate nella disciplina tradizionale sono state parte essenziale del controllo esercitato sui figli. Tuttavia, una genitorialità rispettosa mostra diverse conseguenze negative quando si mettono in pratica tali metodi.
Qualsiasi genitore a cui chiedi il motivo per il quale ha punito il proprio bambino, sicuramente ti risponderà di averlo fatto per dargli una lezione. L’intenzione è molto buona, infatti è uno degli obiettivi principali della genitorialità: vogliamo che i nostri figli imparino e sviluppino abilità di vita.
Le punizioni per bambini innescano un meccanismo nei nostri figli il quale non è affatto positivo, spingendoli verso tre possibili reazioni: attacco, fuga o paralisi; ma in nessun caso, imparando. Nei prossimi paragrafi ti mostro quali sono le conseguenze delle punizioni e alcune alternative rispettose. Se hai domande o vuoi approfondire l’argomento, richiedi una consulenza personalizzata.
Conseguenze delle punizioni e perché sono sbagliate
Le punizioni per il controllo del comportamento dei bambini sono un’altra delle credenze applicate nella nostra società. Ci si concentra sul fatto che, così facendo, il bambino impari. Nella realtà dei fatti, l’adulto punisce perché non riesce a gestire le proprie emozioni legate allo stato d’animo personale. Quando punisci un bambino devi tenere in considerazione 2 cose importanti:
- In quel momento non capisce perché è stato punito;
- Non riesce a ragionare sull’accaduto (soprattutto se è piccolo).
La peggiore punizione esistente è il carcere ma, anche il peggiore assassino ha diritto ad un avvocato, ha il diritto di difendersi e di chiedere uno sconto della pena. Dire al bambino di essere in punizione non gli dà il diritto di difendersi, di esprimere la sua opinione e, quindi, di evitare la “pena”. Lo psicologo londinese John Bowlby, ritiene «una delle più grandi illusioni della civiltà occidentale è che la punizione risulta efficace come mezzo di controllo». Questa è una violenza nei confronti del bambino poiché non viene considerato come una persona avente dei diritti.
Le punizioni dei bambini possono avere effetti negativi a lungo termine. Prima di pensare alla punizione, comunica insieme a tuo figlio e cerca di trovare una soluzione tenendo conto del benessere di entrambi. Ecco un elenco di alcune delle conseguenze dovute alle punizioni:
- il messaggio educativo non viene recepito portando al senso di colpa;
- fanno capire che per imparare si deve soffrire;
- insegnano che è meglio nascondere le azioni;
- non insegnano né il dialogo né il rispetto;
- diminuiscono l’autostima.
Non esiste nessuna azione così pericolosa che un bambino possa fare per meritare una punizione ma, spesso, le usiamo al fine di interrompere un comportamento il quale dà fastidio. Ciò accade perché si hanno delle aspettative sociali lontane dalla natura dei bambini. Ci aspettiamo che debbano sempre essere calmi e obbedienti, come li vorremmo.
Ci sono differenti opzioni per evitare le punizioni consentendo ai bambini un migliore sviluppo. Molti psicologi, infatti, concordano sul fatto che urlare o sculacciare funziona solo a breve termine perché non modifica il loro comportamento. Nei paragrafi successivi ti mostro alternative valide alla punizione al fine di educare i bambini in modo più sereno. Inoltre, puoi scaricare gratuitamente l’ebook in cui troverai diversi suggerimenti affinché educare nella calma il tuo bambino.
4 alternative per evitare la punizione
Le diverse possibilità alle punizioni dei bambini richiedono pratica, desiderio ed impegno quotidiano. Anche se la tua intenzione è quella di cambiare il comportamento sbagliato di tuo figlio, punirlo lo fa solo sentire umiliato e confuso. Mediante tale strategia è difficile per lui imparare quale buon comportamento vuoi insegnargli ed è molto probabile che cercherà di evitare i rimproveri e di vedere la violenza come un mezzo attraverso cui risolvere i problemi.
I bambini piccoli non stabiliscono un collegamento diretto tra il loro comportamento e la punizione fisica. Pertanto, tra le migliori alternative alla punizione al fine di correggere comportamenti inappropriati nei bambini c’è il dialogo. Tuttavia, in alcune occasioni, non basta e bisogna prendere in considerazione altre opzioni educative accompagnate da un rinforzo positivo affinché il bambino sia in grado di capire perché ha torto e riesca a cambiare il suo atteggiamento.
L’educazione rispettosa è un approccio molto benefico per il rapporto tra genitori e figli, poiché si basa sull’affetto e rispetto reciproci. Ciò a cui si riferisce questa pratica è che i genitori devono essere autorevoli, considerando le emozioni e i bisogni dei bambini così come i propri.
Attraverso queste strategie che voglio mostrarti, potrai eliminare gradualmente le punizioni, che di solito sono accompagnate da umiliazione, vergogna e senso di colpa. In questi casi possiamo sempre tenere a mente ciò che dice l’educatrice e psicologa Jane Nelsen, ovvero «perché pensiamo che affinché i bambini si comportino bene, dobbiamo prima farli stare male?».
1. Parla con tuo figlio e affronta il problema senza punizioni
Una buona alternativa alle punizioni è ascoltare il bambino e lasciarlo comunicare. I comportamenti aggressivi possono essere scambiati con conversazioni fluide. Molti genitori hanno difficoltà a parlare con i propri figli senza finire in una discussione. Questo di solito accade quando i figli hanno bisogno di aiuto, ma si rifiutano di esprimerlo.
Molte conversazioni finiscono in litigi perché i genitori intervengono prematuramente, quando il figlio non sente ancora di aver chiarito il suo punto di vista. Anche se sai cosa potrebbe succedere nella mente del piccolo, esprimi curiosità sul suo pensiero chiedendogli come si sente. In questo modo si sentirà sicuro e pronto a dirti cosa sta succedendo e sarete entrambi in grado di trovare una soluzione al problema.
2. Spiega le conseguenze delle sue azioni
Le parole per evitare le punizioni fanno la differenza. Dire a tuo figlio frasi del tipo “se fai questo, te ne farò pentire” gli farà solo provare paura nei tuoi confronti e non rispetto. Inoltre, queste espressioni non gli insegneranno quali sono i comportamenti che dovrebbe cambiare.
La cosa migliore è parlargli facendogli capire che le sue azioni hanno conseguenze, relazionate all’accaduto e possono influenzare le persone intorno a lui.
Il loro comportamento non migliora con le punizioni, ed è chiaro che i bambini da soli non riescono a pensare, ma se il tuo obiettivo è quello di spingere tuo figlio alla riflessione, risulta necessario avvicinarci a loro e parlargli affinché comprendano l’accaduto accompagnandoli verso i loro pensieri. Inoltre, in questo modo, eviterai che incombano i capricci (ovvero delle crisi emotive) e la situazione risulterà essere sotto controllo.
3. Riconosci quando non dovresti rispondere
Imparare a sorvolare su certi comportamenti evitando di punire è una valida alternativa. Ciò porterà i bambini a comprendere da soli le conseguenze naturali delle loro azioni.
Coinvolgilo in quella risoluzione e permettigli di dare la risposta su come la situazione potrebbe essere risolta.
Naturalmente, le situazioni che mettono in pericolo il bambino non possono essere ignorate. Ma se, ad esempio, lo vedete gettare via dei biscotti, fategli capire da solo che presto non ne rimarrà più uno da mangiare.
4. Non chiedergli di scusarsi per sfuggire alle punizioni
Il tuo piccolo ha bisogno di imparare senza punizioni, con i suoi tempi, sul suo comportamento e sul conflitto. Pian piano il bambino potrà elaborare le sue azioni e il modo in cui potrebbero aver influenzato i sentimenti degli altri.
Probabilmente ti è capitato di costringere tuo figlio a chiedere scusa quando si comporta male, ma hai mai pensato al vero potere di queste parole? Le scuse immediate a volte non sono il modo migliore di agire.
Una volta tranquillizzato, parlagli, con accoglienza, di quello che è successo. Quando avrete riflettuto insieme sulla situazione, scoprirai che le scuse arriveranno in modo naturale e saranno molto più oneste di quelle immediate.
Conclusione e chiarimenti
In conclusione, alla domanda “quali punizioni dare ai figli?”, la risposta è nessuna. Le punizioni portano a esiti negativi sui nostri figli che ogni genitore dovrebbe evitare. Questa forma di disciplina autoritaria può favorire la comparsa di senso di colpa e risentimento e avere l’effetto opposto di quello che vorresti ottenere sull’atteggiamento del bambino.
Può essere utile porsi due domande dopo un cattivo comportamento o qualche azione inaspettata da parte di nostro figlio. Servono ad aiutarci a capire meglio la decisione da prendere: quali abilità deve sviluppare mio figlio? Come posso insegnargli quell’abilità?
Pertanto, non stiamo parlando di esempi di punizioni educative proprio perché il concetto stesso di punizione è errato. Tieni a mente questi consigli e non dimenticare che la comunicazione è uno dei pilastri essenziali su cui si basa ogni relazione. Se hai dubbi o domande a riguardo e vuoi scoprire il corso Family Training dove potrai approfondire questo argomento, contattami!